Gartner afferma "Entro il 2022, il 20% delle organizzazioni utilizzerà CDR come parte della propria strategia di protezione dei contenuti".
In particolare in questi mesi dove vediamo sempre più attacchi che vanno a segno a causa di un dipendente maldestro che clicca su una email, un file, una immagine o un PDF che sembra "trustable", è importante fornirsi in azienda di un CDR - Content Disarm and Reconstruction in grado di pulire qualsiasi file in ingresso nella rete aziendale.
La metodologia alla base della CDR deve essere deterministica, non predittiva. Non cerca codici dannosi o "dannosi" perché potrebbero non essere identificabili. Invece, cerca solo gli elementi buoni del documento, come testo, immagini, tabelle o macro.
A differenza di una soluzione Anti-Virus, CDR non blocca gli utenti finali dai propri dati. Piuttosto, disinfetta qualsiasi file, dannoso o di altro tipo, risultando in una versione sicura e pulita al 100%. Questo tipo di soluzione, come quella altamente produttiva e sicura di VOTIRO, azienda leader israeliana, implementa l'approccio ZERO TRUST rispetto ai file ed annulla completamente i rischi da errore dei dipendenti: #MakeYourLifeTotallyClickable
Gestione dei file protetti da password
Come è possibile sapere se un file protetto da password oppure crittografato è sicuro da aprire? Le soluzioni antivirus e sandbox non sono in grado di identificare il codice dannoso incorporato in questo tipo di file.
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